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Trend e Outlook

Trend

L’esercizio 2023 è stato caratterizzato da uno scenario macroeconomico ancora incerto anche per le recenti tensioni connesse al conflitto in Medio Oriente; tuttavia in tale contesto il Gruppo ha registrato livelli record di redditività con un risultato lordo dell’operatività corrente pari a € 2.041,0 milioni ed un utile netto di € 1.264,4 milioni.

Nella seduta dell’11 dicembre il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato il Piano Strategico 2023-2026 del Gruppo.

Il nuovo Piano Strategico riflette l’esito di un percorso di crescita e innovazione che Banco BPM ha intrapreso negli ultimi anni e che ne ha rafforzato la redditività, consolidato la posizione patrimoniale, migliorato il profilo di rischio complessivo, trasformato l’operatività commerciale attraverso una più ampia adozione dei canali digitali, valorizzato il business model e finalizzato una crescente integrazione della sostenibilità.

Come diffusamente illustrato nel comunicato stampa del 12 dicembre scorso, cui si fa rinvio per maggiori dettagli, il raggiungimento degli obiettivi di piano consentirà di incrementare la remunerazione per gli azionisti in maniera significativa, sfruttando le leve finanziarie e industriali che daranno ulteriore impulso alla crescita della redditività complessiva e mantenendo invariata la solida posizione di capitale.

Nel corso dell’esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l’acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l’avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 14 dicembre scorso, il Gruppo Banco BPM ha completato l’internalizzazione del business Vita attraverso l’acquisizione da Generali Italia del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e Vera Financial Dac[1]; nella stessa data Banco BPM ha acquistato da Generali Italia anche il 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A., oggetto di contestuale cessione a Crédit Agricole Assurances unitamente alla partecipazione del 65% precedentemente detenuta in Banco BPM Assicurazioni.

L’acquisizione da Generali Italia fa seguito all’esercizio, in data 29 maggio, dell’opzione prevista dagli accordi sottoscritti nel 2021 con Cattolica Assicurazioni per l’acquisto delle quote partecipative rappresentative del 65% del capitale sociale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni, compagnie assicurative di cui Banco BPM già possedeva una quota del 35%.

Ciò premesso, tenuto conto di ulteriori operazioni di trasferimento infragruppo perfezionate il 15 dicembre 2023, Banco BPM, tramite la controllata Banco BPM Vita, detiene il 100% del capitale di Vera Vita[2] e, nell’ambito della partnership con Crédit Agricole Assurances, il 35% rispettivamente di Vera Assicurazioni[3] e di Banco BPM Assicurazioni.

Si ricorda inoltre che, nel marzo 2023, il Gruppo Banco BPM ha ottenuto il riconoscimento da parte della Banca Centrale Europea dello status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, che costituiva la pre-condizione per poter accedere ai benefici del trattamento prudenziale dell’investimento partecipativo derivanti dall’applicazione del c.d. “Danish Compromise”, la cui autorizzazione è pervenuta lo scorso 3 novembre con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 2023.

Si segnala altresì che, facendo seguito a quanto deliberato in data 18 aprile in merito al progetto di valorizzazione del business della monetica, il 14 luglio Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. L’accordo prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. delle attività della monetica di Banco BPM con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che a sua volta controlla l’intero capitale di BCC Pay S.p.A.. Ad esito dell’operazione, Pay Holding rappresenterà il secondo player in Italia nel business dei pagamenti e sarà partecipata per circa il 43% da FSI e per circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. L’Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della Società anche sulla rete di Banco BPM.

La valorizzazione complessiva del ramo del Banco BPM è stata determinata in € 500 milioni al closing che potranno crescere fino a € 600 milioni con un significativo beneficio sui ratio patrimoniali.

Il perfezionamento dell’operazione, che ha ottenuto l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea, è previsto entro il 2024.

Per quanto concerne le attività di derisking, i target stabiliti dal Piano Strategico approvato a fine 2023 stabiliscono un ulteriore incremento degli obiettivi di cessione di crediti deteriorati, prevedendo in arco piano cessioni complessive per circa € 700 milioni, al netto delle operazioni già effettuate in corso d’anno, con un evidente beneficio futuro sullo stock di crediti deteriorati lordi e sugli indicatori della qualità del credito. La stima delle conseguenti maggiori rettifiche di valore su crediti è già stata addebitata al conto economico dell’esercizio 2023.

Sul fronte delle operazioni di raccolta e di capitale, nel corso del 2023 il Gruppo ha concluso diverse emissioni: a gennaio € 750 milioni di Green Senior Preferred con scadenza quattro anni, nel mese di giugno € 750 milioni di Green Senior Non Preferred a cinque anni con possibilità di rimborso anticipato a giugno 2027 e a novembre € 500 milioni di titoli Social Senior Preferred con scadenza quattro anni. A tali operazioni si è aggiunta, nel mese di gennaio 2024, una ulteriore emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza sei anni per un ammontare pari a € 750 milioni: si tratta dell’ottava emissione ESG del Gruppo finora collocata, con una raccolta complessiva di circa € 5 miliardi.

Le descritte operazioni, riservate ad investitori istituzionali, si inseriscono nel Programma Euro Medium Term Notes e sono finalizzate al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans e di Eligible Social Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

In merito a ciò, si segnala che in data 7 novembre Banco BPM ha pubblicato il nuovo Green, Social & Sustainability Bonds Framework, dopo il precedente Framework inaugurale pubblicato nel luglio 2021. Il Framework è stato aggiornato secondo i più recenti standard di mercato, inclusa la Green Taxonomy dell’UE[4].

L’obiettivo dell’aggiornamento, in coerenza con l’impegno e la strategia di Banco BPM di affrontare il cambiamento climatico e di fornire un risultato sociale positivo nella sua condotta aziendale, è stato quello di allinearsi alle migliori pratiche di mercato, coprire una gamma più ampia di attività[5] e includere l’allineamento alla tassonomia europea per alcuni asset ammissibili[6].

Banco BPM ha inoltre concluso nel corso del 2023 due emissioni di European Covered Bond (Premium) a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite: la prima a giugno per un ammontare di € 750 milioni e scadenza 5 anni e la seconda nel mese di settembre per un ammontare di € 750 milioni e scadenza 3 anni. Alle descritte operazioni si è aggiunto, a gennaio 2024, il collocamento di una nuova emissione di Covered Bond (Premium) destinata a investitori istituzionali per un ammontare di € 750 milioni e scadenza 6 anni a valere sul programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da € 10 miliardi.

Infine, con l’obiettivo di ottimizzare la struttura dei mezzi propri, nel mese di novembre Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall’emittente a partire dal quinto anno successivo all’emissione; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 9,5% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Inoltre, si segnala che, congiuntamente all’emissione AT1 di novembre, la Banca ha effettuato un’offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS1984319316 per un ammontare massimo pari al nominale di € 300 milioni. Al termine del periodo di offerta, Banco BPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando € 223,3 milioni del titolo (circa il 74,45%).

Nel corso dell’esercizio Banco BPM ha inoltre concluso un programma di acquisto di n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) per un controvalore di € 10 milioni al servizio dei piani di incentivazione di breve e lungo termine ai dipendenti. A seguito della conclusione di tale programma, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nell’anno e delle altre azioni proprie già in portafoglio, al 31 dicembre 2023 Banco BPM possiede direttamente n. 6.958.684 azioni, pari allo 0,46% del capitale sociale.

In data 28 luglio sono stati resi noti i risultati dell’EU-wide stress test condotti dall’EBA. Banco BPM ha fatto registrare risultati migliori rispetto ai precedenti esercizi, pur in presenza di uno scenario macroeconomico più severo, confermando la capacità di generare valore nello scenario base e resistere a shock significativi nello scenario avverso.

Inoltre, in data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la notifica della decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale. Per effetto di tale decisione i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per l’esercizio 2024 sono i seguenti:

  • CET 1 ratio: 9,07%;
  • Tier 1 ratio: 11,00%;
  • Total Capital ratio: 13,56%[7].

 

Infine, si segnala che Banco BPM supera ampiamente il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL)[8], con un buffer di 888 p.b. sul requisito regolamentare 2023 (691 p.b. sul requisito regolamentare 2024).

Sul fronte dei rating assegnati a Banco BPM, si ricorda che, in data 21 novembre 2023, la società di rating Moody’s Investors Service ha ha rivisto al rialzo i seguenti rating di BBPM, collocandoli in area investment grade:

  • Baseline Credit Assessment (BCA): baa3 (da ba2, +2 notch);
  • Rating a lungo termine del debito senior unsecured: Baa2 (da Ba1, +2 notch);
  • Rating sui depositi a lungo termine: Baa1 (da Baa2, +1 notch).

 

Si segnala infine che in data 7 novembre 2023 l’agenzia di rating S&P Global Ratings ha assegnato a Banco BPM il Long-term Issuer Credit Rating a livello BBB-, con Outlook positivo, ed un Short-term Issuer Credit rating a livello A-3. I nuovi rating in area investment grade di S&P Global Ratings, assieme al rialzo in area investment grade dei rating da parte di Moody’s, si aggiungono a quelli già in area investment grade di Fitch Ratings e DBRS Morningstar, a conferma del progressivo miglioramento del profilo finanziario del Gruppo, soprattutto in termini di qualità del credito, patrimonializzazione e redditività, oltre al riconoscimento della forte posizione di business e della solida posizione di funding e di liquidità del Gruppo.

 

Aggiornamento: 8 Febbraio 2024

[1] che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac.

[2] Vera Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di BBPM Life Dac.

[3] Vera Assicurazioni a sua volta detiene il 100% di Vera Protezione S.p.A.

[4] Gli standard tenuti in considerazione sono i seguenti: Green Bond Principles di ICMA (giugno 2021 con appendice giugno 2022), Social Bond Principles di ICMA (giugno 2023), Sustainability Bond Guidelines di ICMA (giugno 2021) e Green Taxonomy dell’UE.

[5] Sono state aggiunte nuove categorie di prestiti ammissibili, come i Prestiti con garanzia verde, la Fabbricazione di prodotti chimici di base biologici e i Prestiti per l’agricoltura sostenibile tra le categorie verdi e i Prestiti legati alla sostenibilità e i Mutui residenziali tra le attività sociali.

[6] L’allineamento della tassonomia europea riguarda le attività immobiliari, le energie rinnovabili e la produzione di prodotti chimici organici di base.

[7] Per maggiori dettagli sulle modalità di calcolo dei ratio e sui requisiti patrimoniali minimi si rimanda al punto 6 delle Note esplicative del presente comunicato.

[8] Calcolato sui Risk Weighted Assets a fine dicembre 2023 e inclusivo di Combined Buffer Requirement.

Outlook

Dopo l’avvio positivo del mese di gennaio, testimoniato dalla tenuta occupazionale e incoraggiato da misure fiscali ancora moderatamente espansive, l’economia italiana potrebbe far registrare anche nel 2024 una dinamica paragonabile alla crescita dello 0,7% riportata nel 2023, anche se non si possono escludere effetti negativi derivanti, in particolare, dall’incertezza del quadro geopolitico soprattutto in Ucraina e Medio Oriente. Il percorso di rientro dell’inflazione verso l’obiettivo di medio lungo termine del 2% fissato dalla BCE potrà proseguire qualora permanga la debolezza dei prezzi delle materie prime energetiche, controbilanciando le potenziali spinte al rialzo sul fronte dei salari. In tale contesto, è presumibile attendersi che il ciclo espansivo della politica monetaria possa prendere avvio a partire dal secondo semestre.

La pressione concorrenziale sulla raccolta diretta creata dagli elevati rendimenti delle emissioni governative tenderà ad attenuarsi via via che si manifesterà l’atteso ribasso della curva; su tale fronte rimarrà comunque importante l’apporto di forme di depositi vincolati che permetteranno di contenere i deflussi sui segmenti più attratti dai maggiori rendimenti. A livello complessivo il margine di interesse dovrebbe comunque manifestare un trend positivo beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell’anno precedente.

Le commissioni, dopo la volatilità del 2023, riprenderanno un percorso di crescita supportate dai prodotti di investimento, grazie al positivo andamento atteso dei collocamenti, oltre che dalla ripresa delle erogazioni creditizie dopo un anno di debole domanda da parte di famiglie e imprese. Una spinta determinante sarà altresì data dalle fabbriche prodotto, che permetteranno di sostenere il contributo riveniente dal mondo monetica e danni e di beneficiare del pieno potenziale dei ricavi del comparto “life” a seguito dell’integrazione di Vera Vita perfezionata a dicembre 2023.

L’andamento degli oneri operativi sconterà le spinte dell’inflazione e del recente rinnovo del contratto nazionale, effetto, quest’ultimo, che sarà gradualmente riassorbito grazie all’ipotizzata attuazione del piano di esodo a partire dal secondo semestre; sul fronte delle spese la gestione trarrà beneficio da specifici programmi di razionalizzazione, anche facendo leva sul progressivo supporto tecnologico all’interno dei processi produttivi e di back-office. Con riguardo agli accantonamenti, ci si attende una sostanziale stabilità per effetto del compensarsi tra gli aggravi derivanti da ipotizzabili incrementi del tasso di default – per quanto a loro volta mitigati dall’inversione del ciclo monetario – e il venir meno delle rettifiche finalizzate a sostenere l’ulteriore programma di riduzione degli attivi non performing. Le politiche creditizie di Gruppo si manterranno comunque prudenti, con una selezione attenta di settori industriali e clientela; analogamente, i livelli di copertura rimarranno stabili su livelli cautelativi confermando il rigore nelle valutazioni adottato negli ultimi anni sia sulle esposizioni performing che non performing.

Per l’intero esercizio si conferma la tendenza al rialzo dell’utile netto del Gruppo, con un EPS 2024 di circa € 0,90 al netto delle componenti non ricorrenti (>€ 1,1 considerando le componenti one-off allo stato ipotizzabili), in linea con le traiettorie di redditività delineate nel Piano Strategico presentato lo scorso 12 dicembre. Alla luce degli andamenti sopra descritti e della capacità di generare stabili incrementi di redditività e creazione organica di capitale, si confermano tutti i target di redditività e di remunerazione degli azionisti annunciati nell’ultimo Piano.

 

Aggiornamento: 8 Febbraio 2024