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Trend e Outlook

Trend

La prima parte dell’esercizio 2024 è stata caratterizzata da un quadro macroeconomico generale nel complesso positivo, nonostante permangano elementi di incertezza derivanti, in particolare, dalla situazione geopolitica in Ucraina e Medio Oriente e dalle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali. In tale contesto il Gruppo ha registrato eccellenti livelli di redditività con un risultato lordo dell’operatività corrente pari a € 1.241,8 milioni ed un utile netto di € 750,1 milioni. A livello adjusted tali risultati sono ancora più consistenti: risultato lordo dell’operatività corrente pari a € 1.266,7 milioni e risultato netto a € 776,1 milioni.

 

Nel corso del semestre, il Gruppo ha proseguito nel processo di implementazione della nuova configurazione delle fabbriche prodotto nei comparti Bancassurance e sistemi di pagamento.

 

Per quanto concerne il comparto Bancassurance, l’assetto societario era stato completato a fine 2023 con il perfezionamento delle operazioni di compravendita che avevano portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione con una quota del 35% nelle compagnie operanti nel ramo danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione) in joint venture con Crédit Agricole Assurances.

Nel corso del primo semestre 2024, in conformità agli accordi tra le parti, i prezzi di compravendita delle suddette partecipazioni sono stati oggetto di conguaglio sulla base dei valori definitivi degli own funds e degli utili maturati dalle compagnie.

Nel semestre è inoltre proseguito il percorso di internalizzazione dell’attività del comparto con l’obiettivo di giungere nel corso del prossimo esercizio alla migrazione informatica su una nuova piattaforma tecnologica.

 

Per quanto concerne il comparto relativo ai sistemi di pagamento, facendo seguito agli accordi siglati lo scorso anno per la costituzione di una joint venture con FSI e Iccrea, che ha assunto la denominazione di Numia, l’avvenuto completamento di alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell’operazione nonché l’ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte delle competenti Autorità consentono di confermare il closing entro il 30 settembre 2024.

 

Sempre con riferimento al processo di razionalizzazione della propria struttura organizzativa e societaria, nel corso del trimestre si è perfezionata, con decorrenza 1° gennaio 2024, l’operazione di scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM relativa al ramo d’azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di “Finanza proprietaria” di Banca Akros.

Inoltre, in data 25 giugno 2024, la Capogruppo e Banco BPM Invest SGR[1] hanno sottoscritto l’atto di apporto del ramo d’azienda rappresentato dalla struttura “Alternative Investments e Fondi” di Banco BPM, con decorrenza dal 1° luglio 2024.

 

Si rappresenta infine che, in data 28 giugno 2024, è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, relativo alla Joint Venture in Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stato, tra l’altro, prolungato di altri tre anni, (con periodo di esercizio dal 1° luglio – 31 luglio 2025 al 1° luglio – 31 luglio 2028), il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in € 150 milioni.

Inoltre, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un’unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.

 

Sul fronte delle operazioni di raccolta e di capitale, nel primo semestre 2024 la Capogruppo ha concluso due emissioni, riservate a investitori istituzionali, nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes: la prima, nel mese di gennaio 2024, relativa a titoli Green Senior Non-Preferred per un ammontare pari a € 750 milioni, cedola fissa del 4,875% e scadenza sei anni richiamabile a partire dal quinto anno; la seconda nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a € 500 milioni, scadenza dieci anni e tre mesi, cedola fissa del 5% fino a giugno 2029 e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno.

Inoltre, nel periodo Banco BPM ha concluso due emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di € 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di € 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da € 10 miliardi.

Infine, in data 9 luglio 2024, la Capogruppo ha concluso una nuova emissione di uno strumento di capitale Additional Tier 1 con durata perpetua e richiamabile a partire da gennaio 2031, per un ammontare pari a € 400 milioni. Contestualmente Banco BPM ha annunciato un’offerta di riacquisto di un prestito obbligazionario perpetuo con un importo nominale complessivo in circolazione di 400 milioni (ISIN XS2089968270), che si è conclusa in data 17 luglio con una adesione pari a € 179,5 milioni. Si ricorda inoltre che, nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha proceduto al rimborso anticipato di uno strumento di capitale Additional Tier 1 emesso nel 2019 (ISIN XS1984319316) per € 300 milioni nominali e già oggetto di riacquisto parziale nel novembre 2023 per € 223,3 milioni.

 

Aggiornamento: 6 Agosto 2024

[1] La società nel mese di marzo ha ricevuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di gestione collettiva del risparmio e di gestione di portafogli ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.

Outlook

Il quadro macroeconomico in questa prima metà del 2024 ha confermato per l’area Euro un trend di moderata ma costante crescita. Per l’Italia le aspettative sono anch’esse positive, con inflazione contenuta e crescita stabile del PIL, adesso posizionato tra lo 0,6% (Banca d’Italia) e lo 0,9% (Commissione Europea). Dopo l’allentamento del costo del denaro messo in atto nel mese di giugno da parte della BCE, il secondo taglio atteso tra settembre ed ottobre dovrebbe dare ulteriore vigore alla crescita degli investimenti e alla spinta dell’export.

 

Sul fronte della raccolta, l’ottima tenuta dei depositi, nonostante le emissioni di titoli di Stato intervenute, lascia intravedere una situazione di stabilità o lieve crescita anche per la seconda parte dell’anno. Le dinamiche competitive osservate nella prima parte dell’anno lasciano ormai intendere che anche per il resto del 2024 sarà molto meno significativo il ricorso a forme di raccolta vincolata ed onerosa per il segmento privati e anche sul lato delle imprese, mentre il ricorso a forme di remunerazione indicizzata dovrebbe fornire un progressivo beneficio sul costo del funding. Lato impieghi, il rallentamento delle erogazioni si è protratto per quasi tutta la prima metà dell’anno, ma sul finire del semestre e nel mese di luglio sono emersi chiari segnali di ripresa che, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti, potrebbero guadagnare vigore nella seconda parte dell’anno. A livello complessivo il margine di interesse dovrebbe comunque confermare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell’anno precedente.

 

Sul fronte delle commissioni, l’ottimo semestre appena chiuso fornisce maggiore supporto alle attese di crescita anno su anno supportate, lato investimenti, da masse crescenti che potranno beneficiare di un positivo effetto mercato oltre che della potenziale ripresa della raccolta netta; la ripresa delle erogazioni dovrebbe inoltre ridare smalto alle commissioni legate all’operatività creditizia.

 

Gli oneri operativi sono previsti proseguire in modo stabile e in linea con le attese anche nel secondo semestre, mentre sul fronte dei costi per il personale potrebbero registrarsi ulteriori accantonamenti non ripetibili collegati alla potenziale conclusione della trattativa con le Organizzazioni Sindacali sull’attivazione del Fondo di Solidarietà che – in caso di raggiungimento di un accordo – potrebbe dispiegare, a partire dal 2025, ulteriori effetti positivi, unitamente a quelli attesi in relazione all’iniziativa di pensionamento incentivato avviata, sia in termini di ricambio generazionale, sia a livello di conto economico.

Per quanto attiene alle spese amministrative, il maggior onere derivante dall’attuazione delle iniziative delineate nel nuovo Piano Industriale dovrebbe essere pienamente bilanciato dall’effetto degli interventi di ottimizzazione, i cui benefici dovrebbero materializzarsi a partire dall’ultimo trimestre. Con riferimento al costo del credito, dopo un semestre che si è chiuso sui livelli minimi degli ultimi anni, grazie ad un tasso di default ancora sotto la soglia dell’1%, la qualità del portafoglio e la costante riduzione dell’NPE ratio lasciano intravedere un andamento annuo migliorativo rispetto al 2023. In tale contesto rimane comunque alta la cautela sul fronte delle politiche creditizie, orientate ad una selezione attenta della clientela, così come rimarranno stabili le coperture su livelli cautelativi sia sulle esposizioni performing che non performing.

In piena coerenza con quanto anticipato nel primo trimestre, la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano a innalzare ulteriormente i target di redditività e remunerazione per gli azionisti per l’intero l’esercizio e ad identificare una nuova previsione di EPS di 95 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti. Alla luce degli andamenti sopra descritti e della capacità di generare stabili incrementi di redditività e creazione organica di capitale, si confermano tutti gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nell’ultimo Piano mentre, con riferimento al payout, la prospettiva di erogare un acconto dividendo pari a 600 milioni[1] – corrispondente al 50% dell’ammontare atteso per l’intero esercizio 2024 – pone le premesse, unitamente all’avvenuta erogazione di una cedola pari a circa € 850 milioni relativa all’esercizio 2023, per superare l’obiettivo di remunerazione complessiva degli azionisti pari a € 4 miliardi cumulati nel periodo 2023-2026.

 

Aggiornamento: 6 Agosto 2024

[2] L’ammontare dell’acconto dividendi verrà definito dal Consiglio di Amministrazione il 6 novembre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2024.