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Cosa sono gli ESG

Cosa sono gli ESG

La crisi del 2008 ha mostrato tutti i limiti di un modello economico, focalizzato sul breve periodo, che non considerava l’impatto sociale e ambientale nelle scelte e nelle attività aziendali nel medio-lungo termine. Nei mercati finanziari, il prezzo delle azioni talvolta non rifletteva il reale rischio dell’azienda in quanto non venivano presi in considerazione aspetti rilevanti di natura non finanziaria (c.d. ESG – Environmental, Social, Governance) che impattavano sulle performance economico-finanziarie delle stesse imprese quotate.

Negli anni a venire tali considerazioni furono riprese, in diversi modi e per diverse finalità, da attori quali l’ONU, grandi studiosi e Premi Nobel dell’economia, Banche Centrali e dagli gli stessi operatori del mercato finanziario; furono oggetto di nuove e crescenti normative da parte dei Governi, cambiamenti nei consumi da parte della società civile, modelli di valutazione evoluti da parte degli operatori del mercato nonché nuovi modelli di azione e comunicazione da parte delle imprese.

Oggi a livello mondiale il risparmio gestito (AUM – Asset under management) secondo criteri di sostenibilità o criteri ESG è di circa 31.000 miliardi di dollari, un terzo del PIL globale, in rapida crescita negli ultimi anni (+34% dal 2016 al 2018). L’Europa si conferma in prima posizione con oltre 14.000 miliardi di dollari di asset gestiti con tali criteri (quasi la metà del totale).

Gli elementi ESG

Considerati dagli operatori dei mercati finanziari, non sono altro che fattori ambientali, sociali e di governance legati alle aziende: l’utilizzo dell’energia rinnovabile, l’investimento in capitale umano, la capacità di innovazione, la gestione delle controversie, la gender diversity and compensation, la gestione dei dati e delle informazioni, la relazione con il fisco e con i fornitori, etc. sono esempi di informazioni in grado di fornire una fotografia accurata della capacità dell’impresa di generare valore.

Un’impresa che sceglie di considerare tali elementi nella propria strategia e gestione aziendale non rinuncia a perseguire gli obiettivi tipici della gestione economico-finanziaria bensì impara a ragionare nel medio-lungo periodo e a prevenire e gestire i rischi finanziari legati a questioni ambientali e sociali. Sono inoltre diverse le evidenze che mostrano una relazione positiva tra le performance di sostenibilità e le performance economico-finanziarie.

Gli investitori che guardano ai cosiddetti investimenti socialmente responsabili (SRI – Socially Responsible Investing), non sono mossi esclusivamente da motivazioni etiche, bensì da valutazioni positive sul ritorno dell’investimento. Non a caso, Goldman Sachs vede nei criteri di investimento ESG il nuovo traguardo dell’economia mondiale e Black Rock ha inviato ai CEO di tutte le società partecipate una lettera attraverso la quale invita le aziende a integrare gli aspetti sociali e ambientali nella strategia di lungo periodo al fine di realizzare risultati sostenibili nel tempo.

Strategie che caratterizzano i criteri ESG

Le strategie che caratterizzano i criteri ESG si muovono principalmente secondo alcune direttrici:
screening negativi: l’esclusione dal portafoglio di settori controversi come armi, alcol, tabacco;
criteri sostenibili: la selezione di aziende, da parte dei gestori, che producono/agiscono in maniera sostenibile;
strategie di engagement: il cosiddetto azionariato attivo, ossia la partecipazione attiva alle Assemblee degli azionisti delle imprese partecipate e ad altre occasioni di incontro;
screening norm based: screening di verifica del rispetto degli standard minimi di legge delle business practice.

Tale contesto ha spinto il legislatore europeo a introdurre, per gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni, l’obbligo di rendicontare specifiche informazioni non finanziarie negli ambiti sociale, ambientale, risorse umane, diritti umani e lotta alla corruzione sui temi ritenuti “rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell’impresa” incrementando la disponibilità di tali informazioni e migliorando di fatto il livello di trasparenza nei mercati finanziari.

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