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L’impegno di fondazione AIRC per fronteggiare l’emergenza covid-19

L'impegno di fondazione AIRC per fronteggiare l'emergenza covid 19

Un milione di euro alla Protezione Civile, indicazioni utili per i pazienti oncologici e per le visite in questo periodo di emergenza e consigli, rivolti a tutti, per mantenersi attivi e in salute pur rimanendo a casa.

Queste, in estrema sintesi, sono alcune delle importanti iniziative messe in campo da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, di cui siamo partner istituzionale, per far fronte all’emergenza Covid-19. Un impegno che si concretizza attraverso risorse economiche ingenti, ma anche attraverso l’esperienza che la Fondazione ha maturato in campo sanitario e le relazioni consolidate con i maggiori esperti oncologici italiani, costruite in oltre 50 anni di lotta ai tumori.

Il sostegno concreto alla Protezione Civile Nazionale

Lo scorso 23 marzo Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha deliberato in via straordinaria la donazione di 1 milione di euro alla Protezione Civile nazionale per contribuire a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Un impegno concreto per tutelare i pazienti oncologici, i medici e il personale sanitario che assistono con abnegazione le fasce della popolazione più fragili e più colpite.

La scelta di affidare questi fondi alla Protezione Civile nazionale rispecchia la volontà di contribuire alla gestione dell’emergenza a beneficio di tutto il territorio, in continuità con la decennale collaborazione di Fondazione AIRC con le istituzioni pubbliche italiane e con gli istituti di ricerca e di cura del nostro Paese.

A motivare le ragioni di tale importante scelta è Pier Giuseppe Torrani, Presidente di Fondazione AIRC: “Questa decisione nasce dal senso di responsabilità e di servizio verso i pazienti che da oltre 50 anni anima Fondazione AIRC, i suoi sostenitori, i suoi volontari, i suoi medici e ricercatori, sempre in prima linea nella tutela della salute pubblica. Oggi più che mai – prosegue il Presidente – ci schieriamo a sostegno di chi sta affrontando l’emergenza, animati da uno spirito di comunità ancora più forte e compatto”.

Un vademecum per i pazienti oncologici

Sin dai primi giorni dell’epidemia, AIRC ha inoltre messo in campo iniziative di divulgazione e informazione per rispondere, in particolare, agli interrogativi dei pazienti oncologici e delle loro famiglie e per supportare genitori e insegnanti nella didattica a distanza sui temi della salute e della prevenzione.

L’emergenza Covid-19 è molto pericolosa, soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, tra cui rientrano anche i pazienti oncologici. Per fare chiarezza e fornire informazioni, Fondazione AIRC ha creato un vademecum mediante la consulenza di tre esperti che forniscono utili indicazioni a chi è in cura per un tumore. In tale sezione è possibile trovare i suggerimenti di Giovanni Maga (direttore del laboratorio di Virologia molecolare presso l’Istituto di genetica molecolare del CNR di Pavia), Michele Milella (direttore del Dipartimento di oncologia dell’Università di Verona) e Francesco Perrone (direttore dell’Unità sperimentazioni cliniche dell’Istituto nazionale tumori di Napoli).

Tutti e tre gli esperti ribadiscono che le conoscenze su questa nuova infezione, comparsa soltanto a dicembre 2019 sulla scena mondiale, e sulla natura, pericolosità e durata dell’epidemia, sono poche, premature e cambiano repentinamente. Occorre dunque molta cautela nell’offrire suggerimenti che non possono poggiare su evidenze e osservazioni specifiche, solide e rigorose. È però possibile dare qualche indicazione di buon senso, basata su evidenze scientifiche validate perlopiù in precedenti situazioni infettive ed epidemiche.

Covid-19 e riduzioni delle visite: indicazioni per pazienti in terapia, screening e follow up

In un’altra pagina del suo sito web, Fondazione AIRC, sempre grazie al supporto di alcuni esperti (Francesco Perrone, Fondazione Pascale e Istituto nazionale tumori di Napoli, Paolo Casali, INT, e Saverio Cinieri, presidente eletto AIOM) affronta le misure messe in atto dalle strutture sanitarie per tutelare i pazienti oncologici.

Per far fronte all’epidemia anche i reparti di oncologia si sono riorganizzati. Slittamento delle visite di follow-up e di screening e, talvolta, allungamento dei tempi tra due sedute di chemioterapia o revisione del piano terapeutico: sono queste le strategie che la maggior parte degli ospedali ha messo in atto per consentire ai pazienti oncologici di rispettare le regole di limitazione dei contatti sociali e degli spostamenti, in modo da ridurre il carico di lavoro dei medici già provati dalla gestione dell’epidemia e contrastare il rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV2, il virus che provoca la Covid-19. I cambiamenti nei piani di cura hanno interessato specialmente le Regioni del Nord, più colpite dal contagio e con sistemi ospedalieri sotto stress, ma non sono mancati anche al Centro e al Sud, nell’ottica di ridurre i rischi per i pazienti.

Mantenersi attivi e in salute tra le mura di casa

Non mancano, infine, anche alcuni utili suggerimenti per mantenersi attivi pur rimanendo a casa.

L’attuale emergenza sanitaria ha portato a una serie di provvedimenti governativi di distanziamento sociale e limitazione degli spostamenti delle persone che si riflettono sulle abitudini di ciascuno. Nonostante la situazione sia in continua evoluzione, un punto fermo c’è: fino a nuovo ordine è necessario restare a casa, con l’obiettivo di limitare il contagio e la diffusione della malattia.

In questo scenario può sembrare un po’ complicato mettere in pratica una delle principali indicazioni per mantenersi in salute, cioè praticare regolarmente attività fisica. È però importante trovare dei momenti nel corso della giornata da dedicare al movimento, sfruttando anche le normali attività quotidiane per incrementare il dispendio energetico.

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