La Maternità del Previati a GAM Milano
Monumentale opera di Gaetano Previati, Maternità segna una svolta nella pittura italiana moderna. Il linguaggio non convenzionale divisionista, che nell’artista ferrarese si estrinseca in luminosi e sinuosi filamenti sottili di puro colore giustapposti direttamente sulla tela, crea una visione d’insieme del soggetto eterea, smaterializzata, aprendo a nuove modalità espressive di idee e moti d’animo.
Così, la rappresentazione della “madre divina” che allatta il bambino finisce col diventare simbolo della sacralità di un amore materno affrancato da qualsiasi riferimento spazio-temporale.
Esposta nel 1891 alla Prima Triennale di Belle Arti dell’Accademia di Brera, la grande tela di oltre quattro metri di lunghezza e di quasi due metri di altezza, segna la prima apparizione del Simbolismo in una esposizione ufficiale italiana. L’opera spiccava tra gli altri lavori perché l’artista aveva tentato di evocare l’idea della maternità non attraverso una raffigurazione realistica, ma attraverso un’arte d’immaginazione e di sentimento, come Previati stesso la definiva.
Era alla ricerca di una pittura che superasse i limiti angusti di una raffigurazione semplicemente oggettiva della realtà.
La monumentale tela divenne un vero e proprio “caso” e fu al centro di polemiche e furiose discussioni, dividendo il pubblico tra accesi sostenitori, che fecero dell’artista un paladino della «pittura di idea» e implacabili detrattori.
Nel 1924 il dipinto entra a far parte del patrimonio artistico di Banca Popolare di Novara e, in seguito, di Banco BPM.
L’opera sarà ospitata per i prossimi 3 anni presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano in via Palestro 16 e sarà visibile a partire dal prossimo 12 maggio.
Installazione della Maternità presso GAM
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