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L’Italia dei primi italiani

Data e ora
Dal01/11/2025al04/04/2026
Dallealle
Luogo
Novara
Informazioni utili
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MOSTRA AL CASTELLO DI NOVARA:

L’Italia dei primi italiani. Ritratto di una nazione appena nata

Dal 1° novembre 2025 al 6 aprile 2026

Orario: martedì – domenica 10.00 – 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00)

Aperture straordinarie: sabato 1 novembre, lunedì 8, venerdì 26 e lunedì 29 dicembre, giovedì 1, lunedì 5, martedì 6 e giovedì 22 gennaio, lunedì 6 aprile.

Aperture anticipate alle ore 9.00Domenica 29 marzo, sabato 4 aprile e domenica 5 aprile 9.00-19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00)

Chiuso: mercoledì 24, giovedì 25 e mercoledì 31 dicembre

 

Attraverso una ottantina di capolavori eseguiti dai primi anni sessanta dell’Ottocento al primo decennio del Novecento da alcuni dei maggiori protagonisti della nostra cultura figurativa, la mostra si propone di illustrare a tutto tondo la nostra nazione appena nata, il suo variegato territorio e la sua popolazione nel corso di decenni che sono stati testimoni di profonde trasformazioni, politiche, economiche, culturali e sociali; trasformazioni che avrebbero lentamente condotto il Paese verso la modernità dandogli un volto nuovo e modificando per sempre gli usi e costumi dei suoi abitanti.

Il percorso espositivo si articolerà in sezioni tematiche che accompagneranno i visitatori attraverso il succedersi delle suggestive sale del Castello presentando loro opere provenienti da prestigiose collezioni, sia pubbliche sia private.

La rassegna, a cura di Elisabetta Chiodini, giunge dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalle mostre PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo (2024-2025), Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris (2023-2024); Milano da Romantica a Scapigliata (2022-2023); Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale (2021-2022); Divisionismo. La rivoluzione della luce (2019-2021) e Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini (2018-2019) ed è organizzata da METS congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio di Regione Piemonte, Commissione Europea e Provincia di Novara, ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), Esseco S.r.l. e De Agostini Editore S.p.A. (Sponsor), con il contributo di Artekasa S.r.l., Camporelli S.N.C., Comoli Ferrari & C. S.p.A., IGOR s.r.l., Italgrafica Novara e Mirato S.p.A. Si avvale inoltre della collaborazione di Ad Artem, Ente Turismo Terre dell’Alto Piemonte, Big/Ciaccio Arte, EnjoyMuseum S.r.l. e del supporto di Enrico Gallerie d’Arte e Gallerie Maspes Milano.

 

 

Le sezioni

  • Sezione I: Un territorio variegato: vita rurale tra pianure, valli e monti.

La prima sezione sarà dedicata all’Italia rurale e alla realtà del modo contadino, dalle Alpi alla Sicilia. I territori e la vita quotidiana dei nuovi italiani saranno illustrati attraverso straordinari lavori di artisti di grande spessore e fama; tra questi sia sufficiente ricordare Telemaco Signorini (1835-1901), Giuseppe De Nittis (1846-1884), Stefano Bruzzi (1835-1911), Giovanni Battista Quadrone (1844-1898), Gugliemo Ciardi (1842-1917), Francesco Paolo Michetti (1851-1929), Angelo Morbelli (1853-1919) Carlo Fornara (1861-1978), Achille Tominetti (1848-1917) e Cesare Maggi (1881-1961).

  • Sezione II: Lo sviluppo costiero della penisola e le attività delle regioni marittime.

La seconda sezione illustrerà la varietà delle nostre coste, in prevalenza alte, frastagliate, rocciose e scoscese quelle che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, per lo più basse con spiagge sabbiose e ghiaiose quelle che si affacciano sul Mar Adriatico. Oltre 8000 chilometri di territori molto diversi per morfologia, struttura geologica, varietà di ambienti naturali, insediamenti umani e produttivi. L’articolato territorio costiero e le attività dei suoi abitanti saranno documentati da dipinti di Giovanni Fattori (1825-1908), Vincenzo Cabianca (1827-1902), Luigi Steffani (1828-1898), Francesco Lojacono (1838-1915), Rubens Santoro (1859-1941), Mosè Bianchi (1840-1904) e molti altri.

  • Sezione III: Il volto delle città.

La terza sezione documenterà alcuni aspetti della realtà urbana delle tre Capitali d’Italia, Torino, Firenze, Roma, e di altre grandi città come Napoli, Venezia e non ultima Milano, la prima metropoli italiana. Città quest’ultima che, più di altre, vuole essere moderna e avverte una forte esigenza di trasformazione e che a vent’anni esatti dalla proclamazione dello stato unitario, in occasione dell’Esposizione Industriale Italiana del 1881, è definita da Giovanni Verga la “Città più Città d’Italia”, la capitale morale del paese, quella destinata ad assumere in breve tempo una funzione trainante nel campo della produzione industriale e del lavoro. In sala dipinti di Filippo Carcano (1840-1914), Pio Joris (1843-1921), AdolfoTommasi (1851-1933), Marco Calderini (1850-1941) e altri.

  • Sezione IV: I riti della borghesia. Il tempo libero in città e in villeggiatura.

La quarta sezione sarà dedicata agli svaghi della borghesia e condurrà il visitatore in lussureggianti giardini urbani, a teatro, tra le luci soffuse di prestigiosi salotti, in campagna per una gita fuori porta o in luoghi di villeggiatura. Tra i pittori in sala Ettore Tito (1859-1941), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Vespasiano Bignami (1841-1929), Pompeo Mariani (1857-1927), Carlo Pittara (1835-1891), Luigi Gioli (1855-1947).

  • Sezione V: L’arte declinata al femminile.

La quinta sezione sarà declinata tutta al femminile e illustrerà le diverse relazioni che numerose donne borghesi intrattenevano con le arti figurative. In sala incontreremo chi visitava le città d’arte e i loro straordinari musei, chi amava collezionare arte contemporanea e frequentava gli studi dei maggiori artisti per valutare personalmente le opere da acquistare per la propria collezione, chi amava dipingere per puro diletto e chi, invece, aveva coraggiosamente scelto di fare della pittura la propria professione. Tra gli autori presenti Silvestro Lega (1826-1895), Odoardo Borrani (1833-1905), Michele Cammarano (1835-1920).

  • Sezione VI: L’amore venale.

La piccola cella del castello ospiterà la sesta sezione della mostra proponendo una scelta di opere legate ai tanti volti che la prostituzione ha avuto nell’Ottocento. Argomento che è stato spesso oggetto dell’attenzione di romanzieri e poeti, drammaturghi e compositori, ma che molto più raramente è stato affrontato dai pittori; tra questi Angelo Morbelli (1853-1919).

  • Sezione VII: Tempi moderni: la vita nelle metropoli.

L’ultima sezione della mostra sarà dedicata ai diversi aspetti della vita quotidiana dei nuovi Italiani nelle più moderne città del Paese. Città industrializzate e sempre più popolose nelle quali lusso e miseria convivevano spesso l’uno accanto all’altra. Città che alternavano zone lussuose con splendidi complessi edilizi contemporanei perfettamente rispondenti alle rinnovate esigenze della facoltosa borghesia, a zone squallide e fatiscenti abitate da una popolazione spesso priva di un lavoro regolare, costretta per poter sopravvivere ai lavori più umili o all’accattonaggio.

Straordinari episodi di vita moderna documentati da grandi artisti tra i quali Emilio Longoni (1859-1932), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Angelo Morbelli (1853-1919), Attilio Pusterla (1862-1941), Francesco Netti (1832-1894), Demetrio Cosola (1851-1895), Italo Nunes Vais (1860-1932).